Terreni Agricoli ed IMU

Terreni Agricoli ed IMU

IMU 2017 SUI TERRENI AGRICOLI

fieno mais terreno

La tassazione dei terreni agricoli ha visto negli ultimi anni numerosi interventi normativi che hanno influito sostanzialmente sull’imposta, rendendone complessa anche la determinazione. Per l’anno 2017 si conferma quindi quanto determinato dalla Legge di Stabilità 2016. L’attuale disciplina è individuata dall’art.1 comma 13 delle Legge n. 208/2015.

Chi è quindi esentato dal pagamento dell’IMU?

I terreni agricoli, nonché quelli non coltivabili, posseduti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali continuano a beneficiare dell’esenzione Imu, senza obbligo di presentare una nuova dichiarazione, a patto che gli elementi soggettivi dei soggetti beneficiari dell’agevolazione risultino immutati.

A chiarire questi aspetti è il ministero dell’Economia e delle Finanze con la circolare n. 4/DF del 2016. Pertanto l’IMU non si applica nei seguenti casi:

  • terreni agricoli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, iscritti nella previdenza agricola, indipendentemente dalla loro ubicazione;

  • terreni agricoli ubicati nei comuni delle isole minori di cui all’allegato A annesso alla legge 28 dicembre 2001, n. 448;

  • terreni agricoli a immutabile destinazione agrosilvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile.

L’IMU sui terreni agricoli per il 2017 è quindi obbligatoria per tutti gli altri casi.

La legge di stabilità del 2016 ha infatti abrogato alcune precedenti disposizione di esenzione, quali:

  • esenzione terreni agricoli e quelli non coltivati, ubicati nei comuni classificati totalmente montani di cui all’elenco dei comuni italiani predisposto dall’ISTAT;

  • detrazione di Euro 200,00 per i terreni, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli IAP iscritti nella previdenza agricola, presenti nella Circolare 9/1993 e non più esenti nel 2015;

  • esenzione e detrazione terreni posseduti dai coltivatori diretti e da IAP e concessi in affitto o comodato a coltivatori diretti e da IAP iscritti nella previdenza agricola;

  • una particolare applicazione dell’IMU relativamente al 2014 in funzione della pubblicazione del Decreto del 28 novembre 2014 che ridefiniva i Comuni montani in base all’altitudine.

Come calcolare l’IMU per il 2017

Il calcolo Imu terreni agricoli 2017 avviene prendendo come dato il valore catastale del terreno, ovvero rivalutando del 25% la rendita dominicale risultante dal catasto al 1° gennaio e moltiplicandola per 135.

In sintesi, il calcolo della base imponibile dovrà essere effettuato nel seguente modo: Reddito dominicale x 1,25 x 135.

Alla base imponibile che ne risulterà bisognerà applicare l’aliquota di riferimento del proprio Comune. L’aliquota Imu terreni agricoli ordinaria è del 7,6 per mille, che può essere variata dal Comune, con delibera da emanare entro il 14 ottobre di ogni anno, fino a 3 punti percentuali, con aliquota variabile dal 4,6 al 10,6 per mille.

Appare quindi subito chiaro che l’IMU da pagare dipende dal Reddito dominicale.

Dove si trova e come varia il Reddito dominicale

Per conoscere il reddito dominicale occorre effettuare una visura catastale per la particella di terreno interessata. Questo valore è influenzato dal tipo di coltura praticato che catastalmente è individuato come qualità catastale e classe.

Se si percepiscono contributi agricoli da parte di Organismi Pagatori, come AGEA,  annualmente viene aggiornata in automatico la situazione catastale, sulla base di quanto comunicato da AGEA all’Agenzia delle Entrate ( ex Catasto). Diversamente, l’aggiornamento va richiesto dal contribuente.

Tuttavia ci possono essere casi in cui  la qualità catastale presente in visura è differente dalla situazione reale, per errori di comunicazione tra AGEA ed Agenzia delle Entrate o per altri motivi. Ad esempio si possono trovare casi in cui  delle particelle catastali alle quali viene attribuita la qualità di orto irriguo, sono in realtà dei seminativi asciutti oppure particelle alle quali è assegnata la qualità di seminativo asciutto sono invece dei pascoli.

In questi due esempi la qualità catastale differisce da quella reale, comportando così un Reddito dominicale più elevato e conseguente maggiore IMU da pagare.

Come risolvere queste incongruenze?

Per ogni problema c’è sempre una o più soluzioni che variano per ogni singolo caso. Vi invito quindi a contattarmi per richiedere una mia consulenza: 3385724393, 0931/1840694

 

 

Fonti: ilsole24ore.com, informazionefiscale.it